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La fragranza che cade.
C’è una benedizione stanca di un albero sempre malato.
I rami sono pesanti dal tempo che torna e che matura e la terra accoglie come un cuscino ruvido i frutti di una memoria che non ha vergogna.
Ogni passo affonda nella sua verità, tra le dita ho la pesca, ancora calda di sole.
La pelle sottile si apre, cede, la bocca si riempie di miele liquido e radice.
È un morso che sa di fango, una linfa di pioggia e di mani sporche.
Non c’è più distanza adesso tra ciò che cade e ciò che resta sulla pelle.
La memoria nutre quel respiro che sa di casa.
In fondo è amore anche la lucciola che si era persa in quelle notti calde.
E quel giardino rispondeva a lei come al mio silenzio stanco e inutile.
Perché le mani sono sporche di fango.
E perché forse il fango è la vita.
EVOLUZIONE ARMONICA
SOGGETTO: Pesca matura, Pioggia, Foglie di violetta, Coriandolo
CONTRO SOGGETTO: Osmanto, Accordo fango, Gurjum, Gelsomino
CODA: Patchouli, Muschio di quercia, Musk, Foglie di tabacco